Vivi Stabio

Cappella dei rifugiati

La cappella votiva ricorda il transito doloroso di tanti fuggiaschi in cerca di salvezza nel nostro paese. Fu costruita grazie al finanziamento da parte dell’ordine equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro su iniziativa degli ex-rifugiati italiani come segno di gratitudine verso la Svizzera, la quale li accolse e li aiutò nel corso del conflittomondiale. Inaugurata nel 1946, in origine era situata lungo il margine di via Gaggiolo e a pochi metri dal confine italiano, bene in vista, così che i passanti vi si potessero soffermare pensosi e reverenti.

Nel 1955, quando la strada fu allargata, la cappella venne demolita e ricostruita leggermente più arretrata, dove si trova ancora oggi. Al suo interno è visibile un dipinto, opera del pittore Gino Macconi.

La scritta sotto il dipinto recita: “1943-1945: Regina di Palestina, prega per noi, per la Svizzera gentile ed ospitale. Assistette cento e cento figli d’Italia in volontario esilio. O che tu passi ripeti: Ave Maria.”